Cosa occorre all’agente immobiliare 2.0 per restare competitivo? Buone Gambe!

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Un mese fa mi trovai  a tenere una conferenza di fronte a circa 500 professionisti del settore immobiliare e un giovane in platea mi chiese quali fossero, secondo me, le caratteristiche dell’agente immobiliare moderno.

La domanda mi fece tornare alla mente la storia dell’atleta cecoslovacco Emil Zátopek.

In molti, dopo questa mia presentazione, mi sollecitarono a scrivere questo articolo.

Per fare l’imprenditore ci vogliono buone Gambe!

Zátopek è stato un mezzofondista e maratoneta cecoslovacco negli anni tra il 40 ed il 60; era l’era della Primavera di Praga, di Dubček in piena guerra fredda.

In carriera ha conquistato quattro medaglie d’oro e una argento ai Giochi Olimpici; fu anche il primo atleta ad infrangere la barriera dei 29 minuti sui 10000 m piani nel 1954. Tre anni prima, nel 1951, era sceso sotto l’ora nei 20 m.

Quando avere la stoffa del campione non basta

Un campione! diremmo oggi.

Ai Giochi interalleati di Berlino, nel 1946, vedendo dietro il cartello Czechoslovakia un solo atleta male in arnese, tutti ridono. E quando quell’atleta, che non si è accorto della convocazione, attraversa lo stadio come un pazzo urlando e agitando le braccia, i giornalisti estraggono avidi i taccuini. Ma poi, quando nei cinquemila, pur avendo già un giro di vantaggio, non smette di accelerare e taglia il traguardo in solitudine, gli ottantamila spettatori scoppiano in un boato.

Il nome di quel ragazzone biondo che sorride sempre non lo dimenticheranno più: Emil Zátopek.

Fai il lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno della tua vita

La sua aria mite e gentile è una trappola: dacché ha scoperto che correre gli piace, nessuno l’ha più fermato. Il fatto è che vuole sempre capire fin dove si può spingere. Dello stile se ne frega: corre come uno sterratore, il volto deformato da un rictus, senza preoccuparsi dell’eleganza.

Emil corre e corre, scuotendo la testa, emettendo suoni che lo fanno sembrare una locomotiva. Egli è semplicemente un motore eccezionale sul quale ci si sia scordati di montare la carrozzeria. Nel giro di pochi anni e di sue olimpiadi Emil diventa invincibile, Nessuno può fermarlo: neppure il regime cecoslovacco, che invano lo spia, limita le sue trasferte, distorce le sue dichiarazioni..

L’umiltà è una virtù che consente di riconoscere i propri limiti oltre ai pregi, e i pregi altrui oltre ai limiti

Emil corre, corre sempre. Non si fa travolgere dal successo e mantiene un approccio sempre umile perchè in fondo a lui correre piace, non lo fa nè per la fama, nè per il denaro. Corre contro il suo declino, e sorride.

Sorride anche quando viene sbattuto nelle miniere d’uranio perché sostenitore di Dubček.

Ci vorranno anni affinchè Emil venga rilasciato soltanto dopo aver subito l’umiliazione della ritrattazione delle proprie idee politiche.

Emil, un campione che ha dato lustro al proprio Paese, una volta liberato dalle miniere non viene osannato, posto su un podio, come faremmo noi oggigiorno con i nostri campioni sportivi; Emil viene assegnato ad un lavoro umile, raccogliere la spazzatura a Praga, correndo dietro al camion.

Quando si ha la consapevolezza del proprio Perchè

Ed anche in quel frangente Emil non si scompone e sorride e corre, corre come sa fare solo lui, con il suo stile indiscusso perchè sa di essere nato per quello; corre inseguendo a brevi falcate il camion che raccoglie la spazzatura a Praga, andando a prendere i bidoni e riportandoli indietro una volta svuotati sul camion.

E quando passa il camion della spazzatura di Emil, lungo le strade si formano crocicchi di gente che sono lì per lui, per vederlo correre e correre ancora; Emil il campione che nemmeno Mosca può fermare perchè è nato per correre…

 

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