Il gioco al lavoro potrebbe essere il segreto della creatività e della felicità dei dipendenti? 

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Cosa potrebbe significare per la vostra giornata lavorativa costruire un fortino, organizzare un tè immaginario o anche solo fare 4 tiri al pallone con vostro figlio la sera? Molto, secondo un nuovo sondaggio condotto da LEGOLAND New York su oltre 100 amministratori delegati. È emerso che il 68% degli amministratori delegati ritiene che i collaboratori che giocano fuori dall’ufficio tendano a essere più creativi anche sul posto di lavoro. Qual’è dunque il nesso?

Negli ultimi anni il gioco sul posto di lavoro lavoro ha guadagnato attenzione per il suo ruolo ben oltre l’infanzia, fino ad arrivare in azienda, quando le organizzazioni tecnologiche hanno iniziato a cambiare la disposizione degli uffici per ospitare spazi di meditazione e riflessione con diversi arredi, dai tavoli da ping pong alle amache. Ma l’enfasi sul gioco, anche in ufficio, si sta espandendo oltre i dipendenti più giovani e le aziende tecnologiche.

Le aziende si stanno orientando verso ambienti di lavoro dinamici e divertenti e verso attività che aumentano la felicità dei collaboratori, riducono il carico cognitivo, incrementano la permanenza in azienda e portano a una maggiore produttività. Un tempo si pensava che il gioco e la creatività fossero spazi che solo le Big Tech avrebbero incluso nel loro portafoglio, in modo che le giovani generazioni potessero divertirsi e creare un equilibrio nella loro giornata lavorativa. Ora si pensa che sia un tipo di spazio o un’attività essenziale per tutte le generazioni, al fine di creare equilibrio e squadra.

Il cambiamento dell’obiettivo del gioco negli spazi di lavoro

Il motivo per cui si gioca si sta evolvendo. Dieci anni fa, una sala giochi, un tavolo da ping pong, un biliardino erano molto utili per dimostrare che un’azienda tecnologica era “giovane”. Ora, anche se si possono ancora avere stanze o attrezzature per videogiochi, giochi da tavolo, ping pong e così via, questi spazi devono avere uno scopo ponderato e politiche di lavoro che li supportino. Le aziende più evolute si pongono domande del tipo come fare team building in maniera efficace, come creare amicizie sul lavoro, offrire sbocchi creativi e cognitivi. Poiché sempre più datori di lavoro riconoscono che la salute e il benessere sono una parte vitale della vita dei collaboratori dopo la pandemia, a volte considerano il gioco e gli spazi creativi come un modo per promuovere l’inclusività.

Un tavolo da ping pong aiuta a evadere dal lavoro, mentre in realtà si vuole qualcosa che leghi le persone allo scopo del loro lavoro – lo afferma Laura Gassner Otting, business e mental coach, autrice del bestseller Wonderhell: Why Success Doesn’t Feel Like it Should… and What to Do About It, tra gli altri libri. Ella suggerisce invece qualcosa di più mirato, come svolgere insieme un servizio per la comunità, per creare qualcosa “di senso”, che abbia un significato più alto,  piuttosto che un semplice “movimento del corpo”: una dimostrazione di valori condivisi.

Dall’imbarazzo alla svolta

Secondo Leanne Mair, CEO di Benefactum Consulting e autrice di Closing the Gap: How to Include Black Women in any Gender Equity Strategy – non tutti i giochi sul lavoro sono ugualmente efficaci o divertenti. A volte può sembrare imbarazzante all’inizio, come nel caso di un’attività preferita incorporata in un brainstorming, come lanciare una palla e condividere la propria idea quando la si prende. Mi è capitato più volte di adottare questa tecnica e a volte può sembrare stravagante o imbarazzante, inizialmente, ma più una persona ha qualcosa da condividere, più risulta divertente. Ma soprattutto, quando ho adottato questa tecnica, le idee condivise sono risultate le più innovative e il senso di sana competizione per superarsi a vicenda aumenta. Si tratta di un esercizio ludico che ha uno scopo preciso. 

Tuttavia, senza la giusta struttura, il gioco può creare tensione anziché migliorare la creatività. Il gioco può ritorcersi contro, quando il concetto viene frainteso. Ad esempio, i colleghi lo considerano un’opportunità per divertirsi e fare gli sciocchi, piuttosto che un’occasione per migliorare la comunicazione, comprendere le esperienze altrui e costruire lo spirito di gruppo. Può anche nascere un’estrema competitività, non sana, che si insinua nella vita lavorativa e ha l’effetto opposto.

Per alcuni, la svolta è rappresentata dal legame di squadra piuttosto che da un’epifania creativa. Per esempio, qualche settimana fa mi ha colpito un post su LinkedIn dell’amministratore delegato di un’azienda che aveva organizzato un’uscita del team per lo yoga, con la didascalia “La squadra che gioca insieme, risplende di più in ogni occasione”.

Giocare fuori dall’ufficio

Gli adulti potrebbero non considerarsi persone che “giocano”, almeno all’inizio. Ma una volta provato, potrebbero rendersi conto di quanto aiuti la loro creatività dentro e fuori l’ufficio. Conobbi tempo fa il co-proprietario di un rivenditore di articoli per il tempo libero, il quale partiva per un’avventura di sei-dodici settimane ogni due anni mentre costruiva la propria azienda. Il merito è di avergli permesso di vedere la sua attività con maggiore chiarezza e di prendere decisioni migliori. 

La realtà è che non siamo fatti per lavorare tutto il giorno senza fermarci, e se non facciamo attivamente delle pause, queste arriveranno sotto forma di chiacchiere da bar o di qualsiasi altra fuga per ottenere la pausa di cui abbiamo bisogno per ricaricarci e concentrarci su ciò che stiamo cercando di realizzare. Soprattutto quando si tratta di risolvere problemi o di lavorare in modo creativo, la nostra mente ha bisogno di tempo per sedimentare ed elaborare i problemi. Fare delle pause deliberate per giocare a ping pong, fare esercizio fisico, far oscillare le mazze sul simulatore di golf o persino rispondere a quella telefonata mentre sono sul putting green, sono tutte cose che mi aiutano a rimanere fresca e a tornare a concentrarmi completamente su un progetto

Un consiglio pratico? L’esercizio fisico a mezzogiorno, per alcuni che lo definiscono una “pausa naturale” quando hanno bisogno di ricaricarsi, piuttosto che al mattino appena alzatisi dal letto, meglio se all’aria aperta.

Kristi Herold, amministratore delegato di JAM con sede a Toronto, uno dei maggiori fornitori di campionati sportivi ricreativi per adulti, ha fatto perno sulla pandemia per fornire giochi virtuali alle aziende e consulenza sulla cultura del lavoro. È anche l’autrice del libro It Pays to Play, e riporta l’esempio di chi, dopo aver affrontato una problematica lavorativa durante una sessione di lavoro, si è preso una pausa per suonare la chitarra. Nel giro di pochi minuti, dice che lo “stato di flusso” in cui si trovava l’ha aiutata a mettere a punto alcune idee. In questo modo, la produttività e la creatività possono aumentare con l’integrazione del gioco nel lavoro.

Giochi per rompere il ghiaccio al lavoro: Superare i giorni della pandemia e mantenere la buona abitudine

Quando nel 2020 il mondo si è lanciato nel lavoro a distanza, si è assistito a un’ondata di dolorosi rompighiaccio e di giochi forzati, poiché le aziende hanno cercato di infondere la cultura aziendale a distanza e di incoraggiare i legami mentre eravamo tutti separati. Questo ha lasciato alcune cicatrici in coloro che potrebbero nutrire resistenze alla spinta a giocare con i colleghi, in tutti i sensi del termine.

Nessun divertimento deve essere forzato. Tuttavia, ci sono modi per integrare il gioco al lavoro nella cultura aziendale che fanno davvero venire voglia a tutti di partecipare, come la chat “Banter” di Microsoft Teams, costantemente attiva nel posto di lavoro, dove le persone possono scherzare e condividere le foto dell’uscita serale con i colleghi, mentre chi non era presente si chiede cosa si sia perso.

Ad esempio, in un’azienda dove ho avuto l’opportunità di lavorare, ogni giorno, alla stessa ora, tutti i collaboratori in lavoro da remoto e in sede si riuniscono per “Accoglienza”, una riunione di 7 minuti che ha un formato specifico e che ognuno conduce a turno. Inizia sempre con una buona notizia e termina con qualcosa di divertente. Di recente questa azienda ha lanciato le “case”, come quelle di Harry Potter, che si sfidano in diverse iniziative. Infine, i nuovi collaboratori vengono accolti da tutti gli altri dipendenti disponibili a celebrarne l’ingresso in azienda. C’è anche un “sindaco” dell’azienda, che cambia ogni quattro mesi e che pianifica l’attività ludica di azienda. 

Creare relazioni organiche attraverso il gioco in ufficio

Un’azienda di cui ho conosciuto il CEO nel corso di un percorso sulla Leadership di Valore, paga i campionati sportivi per adulti per tutto l’anno ai dipendenti; questi sono facoltativi, ma egli mi racconta che ama vedere i dipendenti partecipare perché “i silos cadono”.

“Dipendenti che lavorano nel team finance fanno squadra con qualcuno del marketing e con qualcuno delle risorse umane, si sviluppano amicizie”. Queste amicizie contano anche al lavoro quando, il giorno dopo un allenamento divertente, un altro compagno di squadra vede qualcuno con cui ha giocato stressato e gli offre il proprio aiuto. Per i leader più tradizionali che temono che ci sia troppo gioco e poco lavoro posso garantire che un approccio come quello descritto fino ad ora aumenta i profitti. In un ambiente di lavoro sano, dove i collaboratori sono felici, si creano circoli virtuosi che rendono più felici anche i clienti: “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in ore e ore di lavoro gomito a gomito”.

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