Nuovo anno – Quanto è importante stabilire le proprie priorità ed utilizzare un metodo

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Gennaio è un mese di riflessione per me, soprattutto nella prima parte. Una delle cose che ho imparato è a ripartire “per tempo”. Quindi la prima settimana di Gennaio, mentre Milano era ancora mezza in vacanza, ho approfittato per pulire la dispensa, buttare i medicinali scaduti, fare “decluttering” degli armadi, leggere libri, scrivere appunti, organizzare le prime riunioni e fare la mia mappa dei progetti.

La pulizia degli armadi e dispense mi dona un senso di liberazione e leggerezza, un ritorno all’essenziale, eliminando quello che è superfluo e non mi serve più. Grazie a questa attività accolgo il nuovo e tutte le sue possibilità, lasciando un attimo da parte l’emotività e liberandomi di ciò che ricorda il passato, quindi anche vestiti e oggetti stipati tra ante, grucce, e cassetti. 

Ho quindi letteralmente fatto spazio al nuovo: nuovi progetti, nuove opportunità, nuove conoscenze. Sono andata lenta, ma focalizzata. Penso che sia importante non farsi prendere dall’ansia del rientro e programmare bene con un setting sgombro e pulito le proprie priorità e nuove routine.

 

Le “buone abitudini” che si iniziano a Gennaio sono quelle con la più alta probabilità di essere portate avanti

Lo sapevate?! Questo perché la nostra mente è portata naturalmente all’ordine e iniziare qualcosa da quello che per noi è il principio ci fa sentire più pronti e motivati. Gennaio è il primo mese dell’anno e proprio per questo è il mese perfetto per i nuovi inizi, i buoni propositi e le buone abitudini da inserire nella propria quotidianità. Gennaio dunque è il mese ideale per dare avvio a progetti o condizioni nuove che vogliamo far proseguire nel lungo termine.

 L’effetto primacy 

Questo fenomeno psicologico spiega come, di fronte a una lista di elementi, la nostra attenzione sarà molto più alta per il primo tra tutti. E sarà anche quello che ricorderemo meglio. Quindi davanti ai 12 mesi dell’anno saremo più motivati e determinati il primo mese, Gennaio appunto. Per questo motivo meglio mettere il turbo proprio adesso. 

Chi ben comincia… 

Il detto lo spiega chiaramente: chi ben comincia è già a metà dell’opera. Questo perché l’inizio dell’anno ci offre quella carica e quello sprint necessarie a darci la spinta e a proseguire bene. Se lo faremo subito inoltre avremo più possibilità di perseguire quello che abbiamo in mente. Dovete avere una scadenza mentale: I vostri buoni propositi non aspetteranno che siate pronti (anche perché poi: si è mai pronti davvero?!). 

Iniziare qualcosa adesso significherebbe avere 12 mesi per metterlo a segno entro l’anno. Infatti, se avrete come termine mentale la fine dell’anno avrete anche più motivazione a proseguire. Se invece ci penserete più avanti probabilmente vi troverete a procrastinare fino a quando non mollerete pensando che ormai l’anno è concluso. Non ci sono più scuse, insomma,  è tempo di iniziare!

Il “Metodo delle Priorità”

Siete proprio sicuri che quello che vi state impegnando a fare sia davvero quello che «volete» fare? Credo che questa sia La Domanda che tutti noi dovremmo porci all’inizio di un nuovo anno, 365 pagine (o 366 in caso di anno bisestile;) tutte da scrivere! 

Molto spesso mi è stata posta la domanda se esista una tecnica per stabilire le effettive priorità che ciascuno di noi dovrebbe immaginare quando si affaccia un nuovo anno.

Per quanto mi riguarda io ho scelto sempre con il cuore ciò che mi appassionava fare, i progetti professionali a cui intendevo dedicarmi, sebbene, nella maggior parte dei casi, questo significava non seguire i percorsi tradizionali che la società imponeva.

Devo tutto alla scelta di seguire una “particolare sensazione” che si potrebbe paragonare a quel groviglio allo stomaco che si forma quando improvvisamente capisci che una relazione non funziona.

Il peso dei condizionamenti sociali e genitoriali

Penso che troppi di noi entrino in quella mentalità da “nastro trasportatore” che induce a inseguire ciò che pensiamo di dover fare: l’università, la laurea, il grande lavoro, la casa… Facciamo fatica a compiere un passo indietro per chiederci: “Aspetta, è davvero questo quello che voglio?”

Perché la verità è che viene facile seguire certi modi di essere precostituiti, specialmente quando si tratta delle nostre carriere. Per alcuni di noi sono frutto del condizionamento che subiamo dai genitori; altri semplicemente assorbono questa mentalità attraverso una sorta di osmosi culturale. Del resto, la nostra idea di successo è troppo spesso definita da ciò che vediamo intorno a noi e solo molto raramente è il riflesso di come ci sentiamo veramente.

Portare alla luce i nostri autentici desideri

Portare alla luce i nostri autentici desideri è la chiave per definire le nostre priorità e avere un approccio volto al benessere. Sembra facile, eppure molti di noi non si rendono conto che il benessere personale deve essere ciò che ci fa sentire felici, non ciò che rende felici gli altri.

Definire le proprie priorità ci porta a cercare il proprio «perché» nella vita, il motivo per cui facciamo qualcosa. 

Mi capita di lavorare con molti professionisti del real estate e una delle prime domande che pongo per capire meglio chi ho di fronte è qual è la cosa a cui ha dato la priorità nel passato e dà nel presente. Poi chiedo se questo gli ha portato uno scopo e una gioia. 

Dopodiché passiamo ad approfondire ciò a cui desidera dare la priorità in futuro, perché e come potrebbe raggiungere tale obiettivo. Apportare cambiamenti nella vita è davvero difficile, ma avere un “perché” a cui ritornare, come un mantra, è in realtà molto più utile e stimolante di quanto si possa credere.

Trovare il proprio “perché”

Una volta acquisita una comprensione più profonda dei propri «perché» o delle proprie priorità, il passo successivo è assicurarsi che il modo in cui si vive e si lavora sia in linea con tutto ciò e soprattutto con i nostri valori.

Chi desidera una vita piena di creatività potrebbe usare questo come punto di partenza per sviluppare una carriera, anziché scegliere un percorso professionale che non offre nulla di tutto ciò. Chi ha voglia di imparare sempre cose nuove, potrebbe impostare il proprio tempo settimanale in modo tale da renderlo possibile.

Uno strumento molto utile è tenere una sorta di diario, di agenda, in cui si possono annotare le priorità e gli obiettivi ogni settimana e ogni giorno, al tempo stesso tenendo sotto controllo le mete raggiunte. 

In questo modo può essere davvero facile arrivare a dicembre e chiedersi: che cosa ho fatto veramente per me stesso? Porre queste domande, tenere traccia delle proprie priorità e ritornare su di esse, ci rende un po’ più presenti. È un modo per aumentare la responsabilità verso noi stessi.

L’importanza del “percorso” verso l’obiettivo e dell’avere una chiara “direzione”

Molte persone che incontro quotidianamente ammettono di provare sentimenti di impotenza e sopraffazione e risolvere questo problema non significa solo impiegare tecniche efficaci di gestione dello stress, ma anche recuperare se stessi e organizzare la vita il più possibile in base ai propri valori e, di conseguenza, alle proprie priorità, il modo più prezioso che abbiamo per difenderci dallo stress.

Nessun metodo è infallibile, soprattutto se rapportato alla gestione vera e propria di certe dinamiche del lavoro. Tuttavia, sebbene non tutti saranno in grado di trasformare le proprie priorità in realtà, il fatto stesso di comprendere quali siano, di sapere qual è la propria stella polare rappresenta comunque un punto di svolta in termini di benessere e produttività.

Non si tratta semplicemente di voler far sì che la vita desiderata possa esistere. C’è qualcosa di ancora più potente nel comprendere ciò che si desidera dalla vita e nel lavorare per ottenerlo. Per poter creare la vita che desideriamo, occorre acquisire buone abitudini che consentano di arrivarci ed esercitare la pazienza. Le buone abitudine e le buone routine richiedono tempo per formarsi. Fondamentale è essere in pace anche con il processo di raggiungimento di un obiettivo, non solo con l’obiettivo in sé.

Sei pronto ad affrontare questo nuovo anno tutto da scrivere?!

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