4 lezioni che gli ultra-atleti possono insegnarci sulla grinta nella vita e negli affari

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Come appassionata di escursionismo, sono sempre alla ricerca di modi per migliorare il mio tempo all’aperto, sia che si tratti di esplorare escursioni locali ovunque vada o di campeggiare in alcuni dei miei luoghi preferiti in tutto il mondo. L’anno scorso ho scoperto un altro modo per esplorare ciò che amo dell’aria aperta: la corsa su sentiero. Essendo un roadrunner, all’inizio la cosa mi intimoriva. Ma una volta superata la paura di slogarmi una caviglia su un masso o di cadere di faccia in un mucchio di bastoni e pietre, ho scoperto che era un’esperienza esaltante. Non solo la corsa nella natura (o anche detta trail running) mi ha aiutato a vedere i miei luoghi preferiti in modo diverso, ma la pace e la tranquillità del sentiero hanno favorito la tranquillità della mente, l’effetto dopaminico dell’aria aperta.

Cosa possono insegnarci gli ultra-atleti sulla grinta

Recentemente ho avuto l’opportunità di visitare Chamonix, in Francia, per assistere all’Ultra-Trail du Mont-Blanc (UTMB), una gara che molti considerano il Super Bowl del trail running. Mentre guardavo più di 10.000 atleti che trascorrevano dalle 20 alle 46 ore correndo, dormendo e mangiando sul sentiero per portare a termine un’estenuante 170 chilometri, la perseveranza e l’amore dedicato per uno sport hanno assunto un significato completamente nuovo. Devo dire che mi ha anche guidato il pensiero di avere un fratello triatleta e che ha affrontato viaggi nel Sud America in sella alla sua bicicletta dove, sopra, aveva tutto per mangiare e dormire.

Allora, cosa serve per competere come ultra-atleta? Che ruolo hanno la costanza, la mentalità e la perseveranza nel portare le persone a compiere imprese apparentemente impossibili? Ero convinta che gli ultra-atleti potevano insegnarmi qualcosa che avrei potuto applicare alla mia carriera.

Lezione 1: la motivazione a continuare e a fare tutto il necessario

Come in tutte le cose della vita, la spinta a raggiungere un obiettivo è una motivazione enorme per fare le cose. Nell’ultra-trail running, questo atteggiamento può fare la differenza nella corsa. Quando ci si trova di fronte a un enorme traguardo di 170 kilometri, insieme a fattori come il tempo imprevedibile, l’altitudine, il terreno irregolare o un potenziale infortunio, è facile sentirsi come se si stesse affrontando un’impresa impossibile. 

In uno studio del 2018 sulla psicologia degli ultramaratoneti, i ricercatori hanno scoperto che la durezza mentale aiuta a superare la percezione degli ostacoli fisici, psicologici, emotivi e ambientali. In un’ultramaratona, il livello di consapevolezza è così estremo che non hai altra scelta che essere presente. Intervistando alcuni degli atleti essi hanno condiviso come l’ultrarunning per loro significhi risolvere enigmi, testare i limiti ed espandere la grinta.

Per raggiungere l’apice della durezza mentale, Darcy Piceu, psicoterapeuta abilitata, ultrarunner professionista da 20 anni e due volte vincitrice dell’UTMB (terza nel 2011 e quinta nel 2015), suggerisce di suddividere gli obiettivi in parti gestibili e di utilizzare semplici strumenti di gestione come un calendario per mantenere lo slancio. 

“Credo che ciò che mi ha aiutato negli anni a mantenere la motivazione sia stato avere qualcosa in calendario, che si trattasse di una gara o di una grande avventura con gli amici. Cerco sempre di avere qualcosa che non vedo l’ora di fare per avere una spinta”.

Lezione 2: la coerenza è fondamentale

Una parte importante del successo in qualsiasi cosa, che si tratti di affari o di sport, è la costanza. Quando iniziamo con un obiettivo da sogno, abbiamo tutta l’energia e la grinta per farlo diventare grande. Siamo disposti ad affrontare l’incertezza e l’ignoto perché abbiamo un atteggiamento da “o la va o la spacca”. 

Ma, man mano che procediamo, acquisiamo una conoscenza preziosa di ciò che funziona e di ciò che non funziona. Chiamatela maturità o esperienza, ma iniziamo ad ascoltare di più sia internamente che esternamente e impariamo a correggere la rotta per rimanere coerenti. 

L’incertezza è quindi il motore della coerenza. L’incertezza di non conoscere il mio potenziale mi nutre. Correre 170 kilometri richiede coraggio, non importa quanto si sia veloci o quante volte lo si sia fatto. E devo dire che il mistero mi eccita. Come un ultrarunner mi aspetto che le sfide si presentino e le accetto quando si presentano come un’opportunità per risolvere i problemi e, in definitiva, per imparare di più su me stessa.

Ma se ci sentiamo particolarmente bloccati, suggerisco di cambiare il modo di pensare per ottenere la coerenza. Mio fratello triatleta, per mantenersi attivo quando non affronta una delle sue sfide in Paesi stranieri, va in bicicletta e si alza ogni mattina alle 5 per allenarsi in casa o in palestra per mantenersi attivo e in forma. Io ho adottato un approccio simile per la mia attività. 

Dopo 20 anni, ho avuto la sensazione di aver bisogno di una nuova scintilla per quello che stavo facendo nella mia carriera. Mi sono iscritta a un corso di formazione (anzi due) e questo mi ha aiutato a diventare ancora più entusiasta, investita e motivata. Quando la motivazione comincia a calare e le cose diventano stantie, forse è necessario introdurre qualcosa di nuovo per mantenere la coerenza.

Lezione 3: perseveranza e grinta vanno a braccetto

Il Dizionario Treccani definisce la perseveranza come “sforzo continuo per fare o raggiungere qualcosa nonostante le difficoltà, il fallimento o l’opposizione. Costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta”. Come per qualsiasi sforzo a lungo termine, compresa la corsa di oltre 170 kilometri, mantenere l’interesse richiede molta grinta. 

Per grinta si intende la tendenza a perseguire obiettivi impegnativi a lungo termine con passione e perseveranza. Grinta, perseveranza, flessibilità, visione positiva: questi sono attributi fondamentali per tutti i trail runner.  Il successo sta nelle lezioni di vita che si imparano spingendo se stessi al massimo del proprio potenziale.

La perseveranza è fondamentale e vorrei suggerire alcuni metodi praticabili per ottenerla:

  • Siate flessibili e superate i momenti difficili. A volte tutti i piani migliori falliscono e bisogna utilizzare il tempo a disposizione per allenarsi, correre o lavorare. Accoglietelo, accettatelo e fatelo funzionare.
  • Chiedete aiuto. Appoggiatevi alle vostre reti di sostegno per chiedere aiuto. io ne ho una con la quale mi scambio regolarmente i figli e posso contare su quel tempo per andare a degli appuntamenti di lavoro o fare commissioni. Ho stretto amicizia con molti genitori attivi che capiscono l’importanza di uscire.
  • Incorporate il riposo e il recupero in tutti gli aspetti della vostra vita. Il sonno è il nostro miglior strumento di recupero. È fondamentale per riprendersi da una vita lavorativa intensa e per le prestazioni atletiche. Sono arrivata a questa stazione di festività natalizie stremata, una mia amica continuava a guardarmi in faccia e affermare “hai le occhiaie che ti arrivano al mento, sei stanchissima”: ed io mi sentivo stanchissima, senza più energia. Per il primo anno dopo forse 20 anni di carriera professionale, ho quindi deciso di disconnettermi dal lavoro per tutto il periodo natalizio (15 giorni)! Non nego che all’inizio mi ha assalito il senso di colpa, ma ora sento tutti i benefici di aver fatto questa scelta. Credo che il potenziale cresca nello spazio che riusciamo a creare nelle nostre vite. Il riposo è il modo in cui si assorbe la forma fisica e mentale, e rallentare permette di accelerare in seguito.Lezione 4: essere parte di qualcosa di più grande.

Lezione 4: essere parte di qualcosa di più grande

La corsa è uno sport individuale, ma  solo se lo lasciamo fare. Così come alcuni dei lavori che siamo chiamati a portare avanti. Io riesco a proliferare solo se ho una solida base radicata nella comunità.

Questo stesso principio si applica alla vita e agli affari. Circondarsi di persone che condividono una stessa cosa può essere edificante in molti modi: lo scambio di idee, sfide e opportunità aumenta la spinta al successo, qualunque cosa significhi per voi.

 

Risolvere i problemi, stabilire le priorità, gestire il tempo, essere flessibili e pensare alla logistica sono solo alcune delle lezioni che gli ultra-atleti possono insegnarci. Si tratta di abilità che possiamo trasportare in tutti gli altri aspetti.

Ogni parte della mia vita mi insegna lezioni per altre parti. È un’esperienza in continua espansione. Qualunque attività io decida di intraprendere può darmi gli alti più alti e i bassi più bassi. È l’intero spettro dell’esperienza umana. È bellissimo e sacro.

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